Il Centro Studi Tisanoreica, in collaborazione con il MECH-LAB dell’Universita di Padova, ha messo a punto e pubblicato numerosi Studi Scientifici sull’efficacia e i benefici della dieta chetogenica mediterranea.
Dieta Chetogenica applicata all’insufficienza cardiaca.
Lavori su soggetti con insufficienza cardiaca avanzata dimostrano che l’utilizzo dei KB (Ketonic Bodies – KB) è mantenuto nei miocardiociti ma non nel muscolo scheletrico. Similarmente, il contributo dei KB al metabolismo cardiaco rimane elevato in pazienti con cardiomiopatia dilatativa o ipertrofica. L’insufficienza cardiaca determina modifiche anatomiche e metaboliche, per quanto riguarda quest’ultime, il miocardio si affida sempre più ai KB come substrato energetico: lo spostamento metabolico è dovuto alla ridotta capacità di ossidazione degli acidi grassi?
Studio della variazione glicemica in soggetti sani indotta da diversi alimenti ad alto contenuto proteico e basso contenuto di carboidrati.
Dopo aver analizzato l’effetto sulla glicemia di dieci diversi alimenti ad alto contenuto proteico e basso contenuto di carboidrati rispetto ad un’equicalorica quantità di glucosio, è stato dimostrato che gli alimenti ultra-processati ad alto contenuto di proteine di buona qualità e di fibre potrebbero migliorare sia la dieta delle persone giovani, sia la dieta dei diabetici di tipo 2 (T2DM). I giovani, abituati ad assumere spesso spuntini ipercalorici e molto zuccherati, poveri di fibre e di proteine e ricchi di acidi grassi saturi migliorerebbero la loro alimentazione grazie a questo tipo di alimenti con un minor rischio di sviluppo del diabete di tipo 2.
Effetti di 20 giorni di dieta chetogenica su parametri respiratori e metabolici in soggetti sani.
E’ stato dimostrato che la dieta chetogenica può diminuire in modo significativo l’accumulo di anidride carbonica nei tessuti, aspetto che può essere teoricamente benefico per i pazienti con tendenza ad accumulo di anidride carbonica come, ad esempio, situazioni di insufficienza respiratoria.
Dieta chetogenica per il trattamento dell’obesità: alleato o nemico?
Per molti anni, gli studi di intervento nutrizionale si sono concentrati sulla riduzione del grasso nella dieta con scarsi risultati positivi nel lungo termine. Una delle strategie più studiate negli ultimi anni per la perdita di peso è la dieta chetogenica. Molti studi hanno dimostrato che questo tipo di approccio nutrizionale ha una solida base fisiologica ed biochimica ed è in grado di indurre una perdita di peso efficace oltre al miglioramento dei diversi parametri di rischio cardiovascolare.
La combinazione di una dieta mediterranea chetogenica con phyotextracts ( KEMEPHY ), separate da lunghi periodi di mantenimento basati sulla dieta Mediterranea tradizionale, porta ad un’efficace perdita di peso nel lungo termine e a miglioramenti nei fattori di rischio per la salute nella maggior parte dei soggetti.
Integrazione di fitoestratti nell’ambito della dieta chetogenica: razionale scientifico?
Per le caratteristiche epatoprotettrici e diuretiche, è stato dimostrato che i fitoestratti svolgono un ruolo importante nell’ambito di una dieta chetogenica ma non solo. Infatti, potrebbero essere utilizzanti anche in caso di calcolosi della colecisti, ipertensione delle fasi iniziali e dislipidemia lieve/moderata.
Il Metodo Tisanoreica, finalizzato alla riduzione ponderale, permette di conseguire dei risultati a prescindere dall’età del soggetto, inoltre, tali risultati aumentano con la durata del protocollo. Oramai è assodato che anche una modesta riduzione ponderale determina un miglioramento dei valori pressori, del profilo lipidico e del compenso glico-metabolico, riducendo significativamente i fattori di rischio favorenti lo sviluppo di malattie cardiovascolari, metaboliche e neurologiche.
Confronto tra dieta mediterranea, zona e Tisanoreica su funzionalità epatica e renale ed assetto lipidico.
I dati confermano l’efficacia della dieta chetogenica per la riduzione ponderale, miglioramento del profilo lipidico e sulla sostanziale innocuità per la funzionalità epatica e renale. Inoltre, l’utilizzo di integratori che simulino l’aspetto ed il gusto dei carboidrati, e di fitoestratti che mitigano gli effetti collaterali della chetosi aumenta la compliance dei pazienti, riducendone il drop-out.
Dieta ipocalorica con integrazione di fitoestratti per il trattamento del sovrappeso.
E’ stato dimostrato che una dieta lievemente ipocalorica e iperproteica potrebbe giovarsi di una azione sinergica di fitoestratti con proprietà toniche e migliorare i parametri relativi alla composizione corporea se mantenuta per un periodo adeguato.
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