Scopri la ricetta per una frittura di pesce adatta ad un’alimentazione sana

Come nasce il cuoppo napoletano?

Piatto tipico dello street food, e, soprattutto, del centro Italia, in particolare di Napoli, il cuoppo di pasce, detto anche cartoccio, nasce nel 1800 circa. Due secoli fa, i napoletani, popolo povero ai tempi, si erano ingegnati con un piatto ricco di nutrienti e proteine, per avere un pasto quotidiano da mangiare in qualunque posto. Avvolto nella sua carta paglia, infatti, il cuoppo è facile da mangiare anche camminando (non esagerate però, altrimenti il colesterolo ci chiederà il conto!). 
Ma cosa significa “cuoppo”?
Il termine vuol dire “cono“, ed è quello che viene creato con la carta paglia: la sua naturale capacità di assorbire l’unto e l’olio della frittura senza rompersi, assieme alla sua praticità nel piegarsi a forma di cono, lo rendono perfetto per questo scopo.

Curiosità
Anticamente, questo piatto veniva chiamato anche “oggi a otto”: ai tempi, infatti, a causa della scarsità di mezzi dei napoletani, chi friggeva accettava un pagamento dilazionato fino a otto giorni.

 

Cosa mettere nel cuoppo?

Ecco cosa c’è nel cuoppo di mare

Certo, è bello trovarsi il cuoppo pronto davanti e gustarne il contenuto; ma se decidiamo di farlo a casa, cosa ci mettiamo? Quali sono gli ingredienti classici?
Innanzi tutto, nel cuoppo di pesce, va utilizzato il pesce: quale?
I più gettonati sono le alici, il baccalà, i gamberi, i calamari, le polpettine di pesce, i fravagli, le seppioline, le ranfetelle, i moscardini e le chele di granchio.
Per aggiungere un altro po’ di colore, si può inserire anche qualche verdura, come zucchine, melanzane, fiori di zucca e delle patate.
Se volete mettervi nei panni dei napoletani DOC, potete anche sbizzarrirvi nell’aggiungere pure le frittelline o zeppoline di alghe a pasta cresciuta.

 

Come si fa un buon fritto?

La frittura non è un tipo di cucina semplice: con la farina si crea una pastella, e in pochi minuti il cibo da asporto è pronto. Non sono però solo questi gli elementi che portano ad un buon fritto misto di pesce
Innanzi tutto, per una frittura perfetta, gli alimenti da friggere devono essere ricoperti di olio. La sua quantità dovrà essere 10 volte superiore a quella del cibo: per cuocere un chilo di patate, quindi, si userà un litro d’olio, completando la frittura in 10 turni, cuocendo 100 grammi di cibo per volta.
Per semplificare il tutto, e per chi non ha una friggitrice, noi consigliamo di utilizzare un pentolino abbastanza stretto, così da poterlo riempire e poter immergere poi gli alimenti e i vari tipi di pesce.

Come fare una frittura non unta?

Scampi, calamari, salmone, gamberi, come possiamo friggerli in maniera che la frittura non lasci l’unto?
Ecco qui i nostri consigli:
Per ottenere una frittura dorata, croccante e asciutta, è indispensabile NON mettere troppi pezzi a friggere, altrimenti la temperatura dell’olio si abbasserà e il fritto assorbirà inevitabilmente l’olio. Il segreto è procedere pochi pezzi per volta, così da mantenere la temperatura dell’olio sempre allo stesso livello.

Raccontaci le tue esigenze, dicci qual è il tuo obiettivo, la nostra consulenza è GRATUITA! E lo sarà per tutta la durata del tuo percorso assieme a noi.

Fritto misto di pesce senza frittura

Riprodurre un piatto fritto ma senza grassi non è impossibile, e il gusto rimane praticamente lo stesso. Esiste, innanzi tutto, la friggitrice ad aria, che permette di friggere senza olio e di preparare quindi un piatto gustoso e leggero.
Potrai quindi smettere di chiederti quante calorie ha una frittura di pesce: nella nostra ricetta del cuoppo napoletano, non dovrai friggere nulla, ma ti sembrerà comunque di passeggiare tra le strade di Napoli gustandoti questo mitico piatto di street food. 
Per un menù diverso, fresco, proteico e anti stress.

Come si prepara il fritto misto di pesce?

Il pesce fresco è un classico della dieta mediterranea, perché non cucinarlo secondo questa tradizione antica, togliendo il fritto e lasciando il gusto e la freschezza?
Evitando così i grassi saturi e godendosi il sapore del mare. Senza troppe calorie e, soprattutto, senza sensi di colpa. Un vero e proprio integratore di buon umore!
E in più, lo puoi mangiare sia che tu stia seguendo un’alimentazione sana, sia che tu stia seguendo il Metodo Tisanoreica

 

La nostra ricetta
CUOPPO DI PESCE NAPOLETANO TISANOREICA

Il risultato sarà un cuoppo bello caldo, come quelli comprati in strada a Napoli, senza frittura ma con lo stesso gusto di un ristorante o di un cibo da asporto fritto, solo…molto più sano! E valido anche per la fase INTENSIVA.

Ingredienti per 4 persone

  • 80 g gamberi
  • 80 g alici
  • 80 g moscardini
  • 80 g calamari
  • 1 zucchina
  • 1 cavolfiore
  • Sale qb
  • 4 cucchiai di olio EVO
  • un paio di rametti di timo
  • qualche goccia di limone
  • 2 fogli di carta assorbente per il fritto (anche se non friggeremo)
  • Pane Tisanoreica (si può mangiare come un PAT)

Raccontaci le tue esigenze, dicci qual è il tuo obiettivo, la nostra consulenza è GRATUITA! E lo sarà per tutta la durata del tuo percorso assieme a noi.

Procedimento

  1. Lavare il cavolfiore e, con l’aiuto di un frullatore o di un robot da cucina, frullarlo finemente e lasciarlo asciugare.
  2.  Tostare due fette di Pane Tisanoreica, tritarle e mescolarle con il cavolfiore.
  3. Sciacquare e scolare tutti i frutti di mare, lasciarli sgocciolare e passarli nella farina di cavolfiore e pane.
  4. Tagliare le zucchine a bastoncini e fare la stessa cosa con la farina di cavolfiore e pane.
  5. Poggiare tutto su una teglia, versare un filo d’olio Evo, cospargere di timo e infornare a 190 gradi per 10 minuti.
  6. Preparare i cuoppi con la carta assorbente, tirare fuori la teglia, condire con un bel pizzico di sale, infilare tutto nei cuoppi e aggiungere una spruzzatina di limone.

BUON APPETITO!